Comune di Erto e Casso
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Dati territorio, popolazione, storia, tradizioni e artigianato
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Altitudine, abitanti, frazioni e località e alcuni cenni sulla storia e sul territorio del Comune
29/09/10
Altitudine sede comunale: 830 m. slm
Abitanti: 372
Superficie comunale: 53,18 kmq
Frazioni e località: Erto, Casso, Stortàn, Valùta, San Martino, Val da Pont, Sciavàle, Forsciès, Col della Rùava-Le Spesse, Rùava (Pineda), Liron, Saveda, Prada, Marthàna, Val Zemola, Val Mesàth
Storia, Tradizioni e Artigianato
Immersi nella natura e coronati da splendide montagne, sorgono i piccoli abitati di Erto e di Casso che per loro architettura di montagna, così semplice e al contempo straordinaria, sono stati dichiarati un monumento nazionale.
Il loro tipico aspetto rurale consente di tornare indietro nel tempo riscoprendo vecchie usanze e particolari lavorazioni artigianali che per anni hanno rappresentato la vita di questi paesi. Gerle, setacci, rastrelli tutto veniva costruito artigianalmente e spesso anche venduto, infatti qui, oltre all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, si praticava il commercio ambulante, che impegnava principalmente la donne in lunghi viaggi per il mondo. Di origini diverse i due paesi possiedono distinti dialetti, credenze e tradizioni ed entrambi sono stati profondamente segnati dal disastro del Vajont che ne ha cancellato quel particolare stile di vita.
Una delle poche cose che però qui non è cambiata è la tipica atmosfera di montagna, fresca e rilassante, che permette di “staccare la spina” concedendo quiete e serenità, circondati da questa fantastica valle ricca di storia, arte e leggende. Dei simpatici folletti abitano infatti i fatati boschi dagli alberi parlanti ben conosciuti e raccontati dal noto scrittore e scultore Mauro Corona.
I numerosi percorsi escursionistici offrono inoltre la possibilità di visitare vecchie malghe abbandonate e di scorgere particolari conformazioni rocciose come “Le laste de San Denèl” sul monte Boscè (Borgà). Anche assistere a qualche manifestazione tradizionale come “Al Veindre Seint”, un’antica rappresentazione liturgica della Passione e Morte del Cristo, o “Tirè al scopeton”, un originale mercoledì delle Ceneri che annuncia il faticoso periodo Quaresimale di penitenza e carestia, è un qualcosa di unico, che permette di scoprire antichi rituali e credenze che continuano ad essere fedelmente tramandati di generazione in generazione.
La storia di questi paesi è veramente affascinante e particolare e purtroppo resa terribile da quell’orribile notte del 9 ottobre 1963, evento che non può e non deve essere dimenticato.
Nelle strette vie ciottolate, tra le alte case in pietra, bisogna pensare anche a questo, e a come qui, dopo il disastro, una nuova realtà e un nuovo paese si siano sostituiti alla serena vita di questa comunità. Ancor oggi lungo le strade sono visibili le fondamenta delle case distrutte dall’onda e la frana domina sovrana vicino alla diga. Il tema della catastrofe del Vajont è ampiamente trattato nel Centro Visite di Erto “Uno Spazio alla Memoria” che ne ripercorre dettagliatamente tutte le singole fasi, dalla progettazione della diga alla sentenza conclusiva del processo.
Il museo è gestito dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, che include Erto e Casso e ricordiamo che al Centro Visite si possono trovare anche materiale naturalistico e informazioni sui vari percorsi escursionistici presenti in zona, che spaziano dai comodi sentieri in quota, come “Al trui dal Sciarbon”, agli sport estremi praticati nella Val Zemola.
Non dimentichiamo, inoltre, che a Erto si trova anche una delle più famose palestre di roccia, che conosciuta a livello internazionale ospita ogni anno milioni di appassionati. Qui anche i piatti richiamano antiche usanze e così ecco servita la classica polenta con selvaggina e frico e gustosissimi piatti a base di semplici erbe che crescono spontaneamente nei nostri prati. Questi paesi sono veramente un mondo tutto da scoprire ed esplorare, i cui paesaggi e la cui storia li rendono unici, e dove tutto, dalle semplici ricette agli antichi sentieri di montagna richiama a quell’antica saggezza che ha permesso di vivere per secoli in questa straordinaria valle.